Su Internet nuovi strumenti e metodologie per comunicare.
L'impegno della Fondazione Galiano


Quando la Rete può essere
al servizio dei non vedenti



di SABINA MINARDI
 

ROMA - Una mattinata tipo in casa Galiano: il preside Ezio e la moglie navigano insieme tra i giornali disponibili online, selezionano le informazioni, adattano e trasformano i testi in altri formati grafici. Lavorano per qualche ora ("il sabato e la domenica, essendo più liberi, riusciamo a sfogliare anche i periodici"), dividono per categorie, comprimono file, fin quando tutto è pronto per essere spedito via e-mail ai destinatari: i non vedenti italiani su Internet. Che, grazie ad apposite tavolette installate e sul computer e basate sul metodo di lettura inventato da Louis Braille, o attraverso schede sonore di sintesi vocale, possono agevolmente accedere alle informazioni.

Eccola ancora una volta questa Rete Internet che offre una mano ad esperimenti sociali di grandissima utilità. Specie in una società sulla quale incombe sempre più un nuovo classismo: gli "info-ricchi" contro gli "info-poveri", per dirla con gli esperti, a seconda del grado di accesso e di disponibilità delle informazioni. E dove gli svantaggi individuali rischiano di accentuare ancor di più questo divario.

Per il preside Ezio Galiano, storico e filosofo di Catanzaro, l'idea di rendere fruibili ai non vedenti le notizie del giorno è un modo per saldare un debito con chi, in passato, ha saputo aprirgli le vie dell'istruzione e del sapere. E non soltanto verso quegli studiosi che hanno favorito un inserimento sociale dei non vedenti, ma anche verso il salto di qualità che l'alfabetizzazione informatica ha determinato nella sua vita ("il mio primo computer -un Plus4- mi fu regalato nel Natale di 20 anni fa: vedesse com'era stata adattata la tastiera, perchè potessi orientarmi!"). Un atto di generosità, insomma, verso le innovazioni in grado di facilitare la vita dei non vedenti, basato, questa volta, sull'utilizzo dell'ultima frontiera tecnologica: Internet. "E la possibilità di realizzare un sogno: il libero ed autonomo accesso di un cieco alla cultura letteraria, alla parola scritta".

Ma non è solo "l'edicola", l'impegno on line della Fondazione Ezio Galiano. Su Internet dal marzo dello scorso anno, essa si propone come punto di incontro e scambio fra tutti i non vedenti italiani. E, partendo da un'iniziativa a carattere "familiare", vanta già un cospicuo patrimonio culturale: circa 1600 libri, passati allo scanner, liberamente fruibili dagli utenti interessanti, oltre a numerosi studi e moltissime informazioni per stimolare chi ne ha bisogno ad approfittare degli strumenti più nuovi messi a punto dalla ricerca e dalla tecnica.

"Purtroppo i libri online non sono corretti, perchè oltre alla scannerizzazione bisognerebbe eliminare i caratteri superflui, e gli inevitabili errori generati dalla scansione elettronica", lamenta il preside. Che, nella sua attività quotidiana, oltre che dalla moglie, è assistito solo da due collaboratori del CRANV (il Centro Regionale per l'Autonomia del Non Vedente). E che, a fronte di una crescente richiesta dei suoi servizi, si augura di poter presto contare su altri volontari, magari anche online.

Perché "sono questi i lavori socialmente utili: in grado di cambiare la vita di un giovane, e di migliorare le giornate di chi non può più leggere e informarsi autonomamente". Una necessità, per poter mantenere un legame costante con gli altri. E per sperimentare, con Borges, che "la cecità non è che uno degli stili di vita degli uomini".

(29 luglio 1998)
 


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