Fondazione Ezio Galiano
La Fondazione sui media
Repubblica.it, 29 luglio 1998
Quando la Rete può essere
al servizio dei non vedenti
di SABINA MINARDI
Su Internet nuovi strumenti e metodologie per comunicare.
L'impegno della Fondazione Galiano
ROMA
Una mattinata tipo in casa Galiano: il preside Ezio e la moglie navigano insieme tra i giornali disponibili online, selezionano le informazioni, adattano e trasformano i testi in altri formati grafici. Lavorano per qualche ora ("il sabato e la domenica, essendo più liberi,
riusciamo a sfogliare anche i periodici"), dividono per categorie, comprimono file, fin
quando tutto è pronto per essere spedito via e-mail ai destinatari: i non vedenti italiani su
Internet. Che, grazie ad apposite tavolette installate e sul computer e basate sul metodo di
lettura inventato da Louis Braille, o attraverso schede sonore di sintesi vocale, possono
agevolmente accedere alle informazioni.
Eccola ancora una volta questa Rete Internet che offre una mano ad esperimenti sociali di
grandissima utilità. Specie in una società sulla quale incombe sempre più un nuovo
classismo: gli "info-ricchi" contro gli "info-poveri", per dirla con gli
esperti, a seconda del grado di accesso e di disponibilità delle informazioni. E dove gli
svantaggi individuali rischiano di accentuare ancor di più questo divario.
Per il preside Ezio Galiano, storico e filosofo di Catanzaro, l'idea di rendere fruibili ai non vedenti le notizie del giorno è un modo per saldare un debito con chi, in passato, ha saputo aprirgli le vie dell'istruzione e del sapere. E non soltanto verso quegli studiosi che hanno favorito un inserimento sociale dei non vedenti, ma anche verso il salto di qualità che
l'alfabetizzazione informatica ha determinato nella sua vita ("il mio primo computer -un
Plus4- mi fu regalato nel Natale di 20 anni fa: vedesse com'era stata adattata la tastiera,
perchè potessi orientarmi!"). Un atto di generosità, insomma, verso le innovazioni in
grado di facilitare la vita dei non vedenti, basato, questa volta, sull'utilizzo dell'ultima
frontiera tecnologica: Internet. "E la possibilità di realizzare un sogno: il libero ed
autonomo accesso di un cieco alla cultura letteraria, alla parola scritta".
Ma non è solo "l'edicola", l'impegno on line della Fondazione Ezio Galiano. Su
Internet dal marzo dello scorso anno, essa si propone come punto di incontro e scambio fra
tutti i non vedenti italiani. E, partendo da un'iniziativa a carattere "familiare",
vanta già un cospicuo patrimonio culturale: circa 1600 libri, passati allo scanner,
liberamente fruibili dagli utenti interessanti, oltre a numerosi studi e moltissime informazioni
per stimolare chi ne ha bisogno ad approfittare degli strumenti più nuovi messi a punto dalla
ricerca e dalla tecnica.
"Purtroppo i libri online non sono corretti, perchè oltre alla scannerizzazione bisognerebbe eliminare i caratteri superflui, e gli inevitabili errori generati dalla scansione
elettronica", lamenta il preside. Che, nella sua attività quotidiana, oltre che dalla moglie, è assistito solo da due collaboratori del CRANV (il Centro Regionale per l'Autonomia del Non Vedente). E che, a fronte di una crescente richiesta dei suoi servizi, si augura di poter
presto contare su altri volontari, magari anche online.
Perché "sono questi i lavori socialmente utili: in grado di cambiare la vita di un
giovane, e di migliorare le giornate di chi non può più leggere e informarsi
autonomamente". Una necessità, per poter mantenere un legame costante con gli altri. E per
sperimentare, con Borges, che "la cecità non è che uno degli stili di vita degli uomini".
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